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Un ritorno di Trump e la Svizzera

Quali conseguenze avrebbe una sua rielezione? Secondo l’esperto, un secondo mandato potrebbe portare “a una serie di distorsioni”

  • 13 aprile, 19:15
  • 13 aprile, 19:51

SEIDISERA del 13.04.2024: Il servizio di Anna Riva sulle possibili conseguenze per la Svizzera con una rielezione di Trump

RSI Svizzera 13.04.2024, 17:33

  • Keystone
Di: SEDISERA/RSI Info

Negli Stati Uniti il prossimo 5 novembre si terranno le elezioni presidenziali, in cui si sfideranno Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump. E a circa sette mesi dall’appuntamento elettorale, nei corridoi di Palazzo federale ci si chiede che conseguenze avrebbe per la Svizzera una rielezione di Trump.

Secondo il Tages Anzeiger, qualche settimana fa il Consiglio federale ha infatti incaricato il Dipartimento degli affari esteri di analizzare la questione. E in effetti una rielezione di Trump è oggi “troppo probabile per essere ignorata” afferma Christoph Frei, esperto di relazioni internazionali all’Università di San Gallo, interpellato dalla RSI. “E non è da escludere - aggiunge - che un suo secondo mandato possa portare a una serie di distorsioni”.

Con Trump, la politica e l’economia svizzere avevano un ottimo accesso al Governo statunitense, secondo alcuni esperti. Lo conferma Frei, che però sottolinea: “È quasi ingenuo pensare che Trump 2 sia uguale a Trump 1”. E spiega: “Oggi Trump ha affinità isolazionistiche ancora più marcate. Se mette in pratica anche solo la metà di quanto annunciato durante la campagna, con queste tendenze protezionistiche danneggerà gravemente l’economia statunitense sul medio e lungo periodo”.

Un altro capitolo riguarda poi l’impatto su democrazia e Stato di diritto. Su questo fronte, Frei ritiene che sia “ingenuo, se non pericoloso, pensare che sarà come la prima volta, quando in qualche modo le cose sono andate bene”. E aggiunge: “Oggi sappiamo che cosa è Donald Trump e cosa non è: Trump non ha praticamente alcun rispetto per le istituzioni democratiche, per la separazione dei poteri. La Corte Suprema, per la sua composizione, nel peggiore dei casi non rispetta più la separazione dei poteri”.

E per quanto riguarda l’Europa? “Parliamo sempre di quella potenza egemone che dalla seconda guerra mondiale sostiene in modo sostanziale l’ordine mondiale liberale e aperto. E se proprio negli Stati Uniti ci dovessero essere cambiamenti nello Stato di diritto, allora avremmo un problema, anche solo con la credibilità dell’ordine di cui in Svizzera beneficiamo da ottant’anni”.

Una rielezione di Joe Biden avrebbe, per Frei, contorni molto diversi. “In termini di politica estera e di sicurezza, Biden è nettamente più prevedibile e a noi fa comodo, perché è disposto a mantenere lo schermo di protezione degli Stati Uniti sull’Europa. Ci consente, tra l’altro, anche di continuare ad approfittare della situazione. Certo, a livello di economia e commercio, anche Joe Biden e i democratici hanno oggi tendenze tanto protezionistiche che a medio termine non possiamo pensare che andrà tutto bene”.

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