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Dossier: “Svizzera e fumetti” (2./5)

Ci poniamo diverse domande con l’aiuto di Yari Bernasconi

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  • 30.4.2024
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Di: Marco Pagani e Yari Bernasconi

Si è appena concluso il BDFIL, festival losannese di fumetti. Il mese precedente si è svolto invece, su sponda germanofona, il festival Fumetto di Lucerna. Da poco sono pure stati annunciati i libri finalisti per il Prix Delémont’BD, che ricompensa il miglior album a fumetti svizzero dell’anno trascorso e il miglior esordio svizzero sul territorio elvetico. Da qualche anno la Svizzera tutta sembra essersi accorta del potenziale del fumetto, sia nel senso di un’espressione artistica autonoma, sia dal punto di vista di una scena produttiva vivace e sorprendente. È pertinente, dunque, parlare di fumetto svizzero? Esiste una scena del fumetto svizzera? Sono alcune delle domande che ci porremo nel dossier, ogni giorno, con l’aiuto di Yari Bernasconi. Oggi con la voce di una fumettista di Losanna, Maou, di cui ricordiamo il volume “Fleur de prunier”, uscito l’anno scorso per la casa editrice Antipodes.

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